Simbolo del lento risveglio della natura, emblema del romanticismo e della purezza, il lillà è il fiore scelto dalla Maison Fragonard per celebrare la primavera 2024.
I suoi delicati grappoli sono ornati da molteplici fiori di forma tubolare, dai colori che spaziano dal bianco immacolato al viola malva, e lo accogliamo con piacere tra i nostri profumi di nicchia.
“Il lillà si contraddistingue per il deciso contrasto tra una sfaccettatura molto talcata e la tipica freschezza dei fiori primaverili”, spiega Aurélien Guichard naso creatore della fragranza.
Nato a Grasse, la capitale della botanica profumata, Aurélien Guichard è cresciuto in un’azienda a conduzione famigliare specializzata nella coltivazione di rose e gelsomini per la profumeria, sviluppando una profonda sensibilità per i fiori. Il lillà, fiore misterioso, lo ha sempre affascinato e lo ha studiato a fondo durante la sua formazione alla scuola di profumeria Givaudan.
Guidato dai suoi ricordi e dalle sue emozioni, Aurélien Guichard ha trascritto il profumo di questo fiore, che è un viaggio introspettivo dove visioni, colori e consistenze si mescolano. Libero di creare tutte le sfaccettature che desiderava, ha colto l’armonioso connubio delle due impressioni che si uniscono in questo fiore: freschezza luminosa e morbidezza cipriata. È nata così Lilas di Fragonard, eau de toilette fresca, esaltata da un accordo caldo e sensuale.
Lillà, un fiore silenzioso. I profumieri di tutto il mondo hanno provato a farlo parlare, ma il lillà rifiuta di rivelarsi. Come il mughetto, questo fiore è detto “muto” o addirittura “silenzioso” perché la sua fragranza naturale non può essere catturata per creare un profumo. Come una musa sfuggente, il lillà ama mantenere segreto il suo profumo. Tuttavia questi fiori sono spesso presenti tra le materie prime più apprezzate. Non ci sono in realtà fiori di lillà nei profumi al lillà, ma una magica ricostituzione olfattiva fatta a partire da essenze diverse ricreate in laboratorio
Aurélien Guichard ha dato vita a una fragranza verde, fresca, delicatamente polverosa, in cui limone, ribes nero e fiori di tiglio si mescolano ad un cuore speziato per poi perdersi in un fondo vanigliato e muschiato, rendendo omaggio al lato più sensuale ed avvolgente di questo fiore opulento. Oltre all’eau de toilette ci sono anche i saponi e il profumo d’ambiente.
La Piramide Olfattiva
Note di testa: Limone, ribes nero, fiori di tiglio; Note di cuore: biancospino, eliotropio, chiodi di garofano; Note di fondo: viola, vaniglia, muschio.
Esistono una ventina di varietà di lillà, di cui le più famose sono i lillà comuni, ovvero i Syringa. Originario delle regioni montuose della Persia, il lillà deve il suo nome al suo colore, lilak o nilak, che significa “viola” in persiano. Dal profumo fragrante e i fiori delicati, simbolo di amore e bellezza, ha una storia affascinante che risale all’antica Persia. Si narra che i nobili persiani passeggiassero tra i giardini di lillà, inebriandosi del loro profumo e celebrandone l’abbagliante bellezza. Nel XVI° secolo, durante uno dei suoi viaggi, il naturalista e farmacista francese Pierre Belon scoprì questa pianta, alla fine del XVI° secolo, il lillà fu introdotto alla corte del sultano di Costantinopoli, Solimano il Magnifico. Questi regalò un campione della pianta a Ogier Ghislain de Busbecq, suo ambasciatore austriaco. Il diplomatico lo riportò in Europa e lo donò a Francesco I. È così che questa pianta è arrivata sul suolo europeo, diffondendosi poi in tutto il continente fino in Francia, dove ha trovato condizioni favorevoli.