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Pavimento pelvico: che cos’è e come allenarlo
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Benessere

Pavimento pelvico: che cos’è e come allenarlo

Quante di voi hanno visto lo spot in TV dove una donna, durante una lezione di yoga, confessa alla sua vicina di avere piccole perdite di pipì? Tipico esempio di incontinenza urinaria da sforzo, uno dei disturbi più frequenti nel periodo pre e post menopausa.

Ecco perché oggi vi parliamo di un’area del corpo spesso sottovalutata e trascurata, ma fondamentale per il benessere femminile: il pavimento pelvico. Per darvi informazioni semplici e corrette abbiamo intervistato Filippo Russo, dottore in fisioterapia all’Humanitas di Rozzano e alla Pio X di Milano, specializzato anche nella riabilitazione del pavimento pelvico.

Dottor Russo potrebbe spiegarci in breve che cos’è il pavimento pelvico?

Il pavimento pelvico è la zona muscolare a forma di rombo che chiude il bacino e nella sua parte inferiore sostiene gli organi pelvici, come l’utero, la vescica e il retto. Dopo una certa età, se non viene allenata correttamente, questa “amaca” di sostegno potrebbe perdere tono e controllo, causando fastidiosi problemi come l’incontinenza urinaria, specialmente durante sforzi fisici come sollevare pesi, tossire, starnutire, persino eseguire gli addominali in palestra. Queste situazioni aumentano la pressione interna della cavità addominale sollecitandola. Oltre a produrre cistiti ricorrenti: perchè se la vescica non si svuota del tutto, l’urina ristagna all’interno con la progressiva formazione di batteri.

Molte donne over 50 e 60 prendono coscienza di questa parte del loro corpo solo quando si verifica il cedimento della parete muscolare. Sarebbe invece utile che il ginecologo parlasse del pavimento pelvico alle pazienti, già molti anni prima, durante le visite di routine facendo prevenzione”.

Cosa possiamo fare?

“Gli approcci riabilitativi “conservativi” spesso sono in grado di integrare o addirittura sostituire gli interventi di tipo chirurgico o farmacologico che, per fortuna, non sempre sono la soluzione più giusta.

Il primo step è la chinesiterapia che consiste nell’eseguire esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, per dare più forza a tutto il sistema di sostegno degli organi pelvici.

Dopo aver imparato ad attivare il pavimento pelvico in modo consapevole con l’aiuto di un professionista, poi lo si può fare in modo automatico mentre si svolgono svariate azioni quotidiane.

Gli esercizi di Kegel, ideati per rinforzare la muscolatura pelvica, fanno aumentare l’afflusso di sangue ai muscoli di questa area e la donna può farli in qualsiasi momento della giornata: sedute, in piedi o sdraiate.

Attenzione a non eseguire il cosiddetto “Stop Pipì Test” come esercizio abituale, poiché interrompere il flusso di urina potrebbe causare problemi neurologici. Questo test serve solo per identificare la capacità di tenuta dei muscoli pelvici”.

E quali sono i trattamenti riabilitativi nei casi più difficili da correggere?

“Se gli esercizi di Kegel non sono sufficienti, esistono altre soluzioni. Per esempio l’elettrostimolazione, che utilizza impulsi elettrici indolori per stimolare i muscoli pelvici, e il biofeedback, un sistema che aiuta a visualizzare le contrazioni muscolari, facilitando il loro controllo.

Per chi desidera intensificare l’allenamento, esistono anche diverse strategie o dispositivi specifici anche per gli esercizi di Kegel da usare in modo progressivo. Tuttavia, è sempre consigliato farsi seguire da un fisioterapista esperto prima di utilizzare questi strumenti, per evitare di peggiorare la situazione con esercizi scorretti”.

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