La pizza è troppo buona! Siete d’accordo? La ricetta originale fu creata fra il 1500 e il 1600, nell’allora “Regno di Napoli”, con un condimento a base di lardo, formaggio di pecora, pepe e basilico.
Da allora la pizza riuscì a conquistare tutti, persino Casa Savoia: e proprio alla Regina Margherita di Savoia nel 1889 il pizzaiolo Raffalele Esposito dedicò la ormai famosa “pizza Margherita” a simbolo del vessillo tricolore con il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro ed il verde delle foglie di basilico.
E la pizza in tutte le sue varianti moderne è la protagonista delle cene tra amici… Ma quante volte possiamo mangiarla alla settimana? Davvero fa così male alla salute?
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Raffaella Cancello, biologa nutrizionista, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dottore di Ricerca in Neuroscienze. Svolge consulenze nutrizionali ed attività di ricerca presso l’IRCCS-Istituto Auxologico Italiano Milano.
Gentile dottoressa… che cosa ne pensa della pizza?
“Nonostante sia realizzata con ingredienti sostanzialmente semplici (impasto di farina lievitato, pomodoro, mozzarella, olio e basilico) è annoverata tra i “junk food” o “cibo spazzatura”, da consumare quindi con molta moderazione. Però bisogna precisare che c’è pizza e pizza e non sono tutte uguali. Generalmente sono le pizze industriali (e quelle di stampo americano per intenderci) a rientrare generalmente in questa categoria, poiché spesso sono preparate con ingredienti di qualità scadente come farine ultraraffinate/raffinate (= zuccheri), formaggi grassi (= colesterolo e grassi saturi) e arricchite con salsiccia, bacon e wurstel (= grassi saturi). Anche il tenore in sale è troppo elevato e supera abbondantemente le dosi raccomandate.
L’abitudine di farcirla con carni grasse (salsiccia, wurstel, coppa, pancetta), patatine fritte o extra formaggio può rendere la pizza un alimento estremamente ricco di calorie: una pizza farcita può arrivare facilmente alle 1000 – 1500 Kcal rispetto alle 700-800 di una Margherita.
Farciture a parte, le calorie di una pizza possono variare di molto anche da una tipologia all’altra: un quarto di pizza margherita al piatto cotta in forno a legna apporta circa 150-200 kcal mentre un trancio di pizza in teglia o al tegamino anche 350-400 kcal in quanto molto più condito. Il calcolo esatto delle calorie di una pizza è sempre complicato proprio per le diverse tipologie e le diverse quantità/qualità degli impasti, delle farciture e del condimento aggiunto.
Come possiamo concederci la pizza senza danneggiare la salute e la linea?
“Si possono adottare alcuni accorgimenti:
- 1. programmare un pasto con la pizza al massimo una volta a settimana;
- 2. evitare le pizze con molti ingredienti aggiunti e optare per la classica “Margherita”;
- 3. prima della pizza: mangiare per esempio un’insalata mista o un piatto di verdure grigliate che ci fornirà la fibra necessaria per competere con l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri presenti nella pizza e ci farà sentire sazi prima di averla terminata, rendendo il pasto più bilanciato;
- 4. se si desidera mangiare una pizza molto farcita, chiedete a qualcuno di condividerla mangiandone metà ciascuno;
- 5. preparare la pizza a casa, magari coinvolgendo i più piccoli, che amano impastare. Sarà divertente e in questo modo controlleremo meglio la qualità e la quantità degli ingredienti e renderemo la pizza senz’altro più sana;
- 6. usare un impasto lievitato da farina integrale o semi-integrale per aggiungere preziose fibre al pasto;
- 7. limitare il sale e l’olio nell’impasto;
- 8. guarnire la pizza con una salsa di pomodoro ottenuta da pomodori freschi, mozzarella o formaggio magro (ad esempio ricotta). Olio extravergine di oliva da aggiungere a filo a fine cottura e basilico fresco o origano essiccato per insaporire;
- 9. decorate la pizza con verdure (peperoni, melanzane e zucchine o anche rucola): daranno colore, sapore e non aggiungeranno calorie;
- 10. se si desidera mangiare più spesso la pizza durante la settimana optare sempre per un impasto integrale e per una versione senza formaggio, per esempio con acciughe e cime oppure con tonno e cipolla”.